Abbiamo voluto dare voti e giudizi, a modo nostro, con queste pazze pagelle della MotoGP in Qatar 2023. Tra chi è andato male e chi si è guadagnato un bel 10 in condotta. Vince Jorge Martin la Sprint e Di Giannantonio la Gara.
Le pagelle della MotoGP 2023 in Qatar
0 prevedibilità della MotoGP odierna. Ormai vincono veramente tutti…sulla moto giusta. Visto che sono a corto di gente, per prossima settimana come sta messo Simon Crafar?
1 sberla sonora da Aleix Espargaro al povero Morbido. Il catalano ha attivato la modalità Ispettore Giraldi nei confronti del rivale. Il quale si è trasformato, da Franco Morbidelli a Franco Bertarelli, in arte Venticello.

2 lunghi fatti da Marc Marquez in Gara. Eh, se magari la smettiamo di seguire la gente così da vicino. Se sei più veloce, superalo e vai via.
3 Ducati sul podio, vorrei sottoporlo all’attenzione della Corte. Che poi qualcuno abbia in mano il Joystic e si diverta a farli andare più o meno veloce…
4 al mio pronostico. Oh su Jorge Martin vincitore della Sprint ci avevo preso! Ad un certo punto, “se non è zuppa è pan bagnato”. Oppure è il punto 5.
5 al taxi per il ritardo con cui ha portato in circuito l’apprendista della Michelin che ha fabbricato le gomme di Jorge Martin. Si, era una gomma escrementizia, ma dategli tempo: imparerà.

6 a Luca Marini. Una guida bella da vedere e delle belle partenze, ma in gara sembra uno di quei guardoni notturni al parcheggio di Billa. Puoi prendere il binocolo che vuoi, avvicinarti allo sportello e perfino bussare al finestrino. Ma finché non entri in macchina sei fuori dalla festa.
7 a Brad Binder. In gare pazze dove si sarebbe potuto mettere in evidenza, l’ho visto timido e remissivo. Ma ricordiamoci che non guida una Ducati.
8 la mappa che avrebbe dovuto mettere Fabio Di Giannantonio quì, come Jorge Lorenzo a Valencia 2017. Ma con il lungo che ha fatto Pecco, altro che Mappa 8: sarebbe servita la P dei cambi automatici.
9 a Maverick Vinales. Considerando la moria delle vacche dall’altro lato del box, sfiorare il podio è un bel risultato. La pista di Losail gli è amica. Anche ora che il nuovo nome con la U, più che ad una gara di MotoGP, si confà allo slogan delle vacanze in Salento:
“Lusail, lu mare e lu ientu”.

105 di minima aveva Davide Tardozzi mentre vedeva gli ultimi 2 giri della gara. Neanche avesse visto entrare Michel Fabrizio nel box.
PS: ma quando Pecco Bagnaia a momenti centra Fabio Di Giannantonio, quanti improperi avrà pronunciato, con i prefissi “porco/a” o “mannaggia”?