Alla luce di come vediamo guidare la moto sulle nostre strade e dei numerosi incidenti, ci chiediamo se gli esami della patente siano abbastanza severi. Voi cosa ne pensate?
Gli esami della patente moto
Quando parliamo dell’esame, ci riferiamo a quello pratico (assumiamo che il guidatore abbia già superato l’esame di teoria). Quest’ultimo si divide in 2 parti:
-prova di slalom a bassa velocità fra i birilli;
-percorso su strada;

Il 1° verifica il controllo del mezzo nella condizione più difficile: gli spostamenti a bassa velocità. Si viaggia sul filo del regime minimo di rotazione (se prendete una moto a noleggio, l’agenzia avrà probabilmente alzato il “minimo” per evitare spegnimenti e cadute). Bisogna essere precisi, gentili con i comandi e, soprattutto, mai mettere il piede per terra, pena l’invalidità della prova.
Bene, passata questa prova si va su strada.
Despacito
Che si usi la propria moto o una a noleggio, la prova su strada consiste in questo: un tragitto della durata di massimo mezz’ora, che in teoria comprenderebbe anche un tratto di autostrada o tangenziale. Spesso non si effettua singolarmente, bensì si esce insieme ad altri esaminandi, seguiti da una vettura che porta l’esaminatore.
Un giro molto semplice, ben al di sotto dei (già ridicoli) limiti di velocità. Andatura da parata militare, sufficiente per veder crescere gli alberi. Basta mettere le frecce, distribuire precedenze a destra e a manca. Non occorre altro.
Basta così?
Esatto. Nessuno che controlli se si è effettivamente capaci di guidare una moto. Attenzione: non si stanno discutendo le doti velocistiche, da esercitare in contesti sicuri come la pista. Parliamo di vera e propria guida. Siamo capaci o meno di leggere una traiettoria? Riusciamo a frenare ed accelerare in sicurezza? Siamo capaci di ripartire da un semaforo senza perdere l’equilibrio?

Per certe cose occorre una prova severa. Un “circuitino” fatto con i birilli nel parcheggio della Motorizzazione non è sufficiente. Serve la verifica sul campo. Ma, a meno che non commettiate qualche omicidio, appena si torna al punto di partenza, la vostra patente vi aspetta già.
Promosso per insufficienza di prove
Non per fare gli statisti improvvisati, ma se all’aumentare della sicurezza dei mezzi aumentano gli incidenti (anziché diminuire), significa che bisogna lavorare sull’abilità di guida. E vista la relativa semplicità degli esami, capiamo da dove scaturisca questo deficit. Non si può mandar in strada motociclisti che, nel miglior dei casi, pascolano senza consapevolezza del mezzo. Nel peggiore, vadano oltre le loro capacità.
E ci aggiungo anche una postilla: non sarebbe meglio vedere come se la cavano gli esaminandi con la moto? Tipo, controllare acqua, olio, pressione gomme ed approssimativo stato del mezzo prima di salire in sella. Vero, le moto di oggi sono ogni giorno meno inclini al guasto, ma visto che siamo degli youngtimers inside…