A cavallo tra la fine del vecchio millennio e l’inizio del nuovo, la classe regina del Motomondiale correva con motori 500cc 2 tempi da 200 cv o quasi. La combinazione con il peso di soli 130 kg, le rendeva emozionanti. L’erogazione del motore a 2 tempi era inoltre appuntita e nervosa. C’era inoltre un passaggio di consegne, in atto: Mick Doohan si era ritirato dalle competizioni, in seguito ad un brutto incidente a Jerez nel 1999. Nel 2000, un giovane 2 volte Campione del Mondo ereditò la sua squadra e la sua Honda NSR 500: Valentino Rossi. In quel periodo si vociferava di un cambiamento epocale. Le gloriose 500 sarebbero state soppiantate dalle innovative MotoGP. equipaggiate con motori limitati a 990cc di cilindrata. Sin dai primi test, si rivelarono ben più docili ed efficaci delle 500. Al tempo stesso, molto più pesanti e complesse nella manutenzione. La prima gara di MotoGP ebbe luogo 18 anni fa a Suzuka.
Prima gara di MotoGP
La prima gara di MotoGP inizia sotto il diluvio battente. La griglia vede una piacevole commistione tra MotoGP e 500 2t e grandi punti interrogativi si materializzano negli spettatori. Valentino Rossi scatta bene ed accresce mano a mano il suo vantaggio sugli inseguitori. Nella sua prima gara di MotoGP, conquista pole position, vittoria e giro veloce. Il fresco Campione del Mondo della Classe 500 sembra aver preso le misure alla nuova Honda 4 tempi.
Completano il podio: il giapponese Akira Ryo, su Suzuki; lo spagnolo Carlos Checa su Yamaha. Una situazione di apparente equità. Uno scenario che non si ripeterà nel corso della stagione: Valentino Rossi vincerà 11 gare sulla sua Honda RC211V, in 3 occasioni arriverà 2°; si ritira a Brno per un guasto allo pneumatico posteriore.
E pensare che…
E pensare che quando Valentino Rossi e Max Biaggi provarono le rispettive MotoGP nell’estate precedente, ne rimasero delusi. I 2 erano acerrimi rivali in quel periodo, ma almeno su questo concordavano.
Questo il commento di Valentino Rossi, sulla sua autobiografia:
“La RC211V l’ho provata per la prima volta a Suzuka, ad Agosto 2001. Mi apparve subito stranissima, sembrava un giocattolo. Ho notato subito che aveva dei grandi problemi. Quando la gomma posteriore si scaldava, scivolava tantissimo. Aveva un gran motore, ma in quella prima versione non si riusciva ad usarlo.”
Questa fu l’impressione di Max Biaggi riportata nel suo libro:
“I 900cc circa (Yamaha equipaggiò la sua YZR M1 con un motore di 890cc) bastano a dare al motore una gran coppia. L’accelerazione fuori dalle curve è molto progressiva. Per contro, si fa fatica a rallentarla ed inserirla in curva. Quando si chiude il gas, il freno motore disallinea la moto, mettendola di traverso.”
Ultima ricorrenza italiana. La gara di Suzuka 2002 venne trasmessa da Mediaset sul canale Italia 1, in luogo della Rai che ne deteneva i diritti fino all’anno precedente. Debuttò nella cabina di commento, l’attuale cantore di MotoGP Guido Meda, che in quell’occasione, urlò nel microfono il suo primo “Rossi c’è!”.