Arrivano i primi radar anti-rumore in diverse parti d’Europa, atti a punire le moto dalla voce troppo evidente. Vediamo dove saranno posizionati. Di conseguenza, organizzate di conseguenza le vostre trasferte estive.
I Radar anti-rumore debuttano in Francia e Germania
La Francia sarà la culla di questo nuovo progetto. Recenti studi hanno stimato il seguente beneficio di tale provvedimento per la popolazione locale: 11 mesi in più di vita (vissuti qualitativamente meglio, fra l’altro). Questi i comuni in cui debutteranno i radar: Parigi, Nizza, Tolosa, Bron (Rodano), Rueil-Malmaison (Hauts-de-Seine) e Villeneuve-le-Roi (Val-de-Marne).
E se la popolazione transalpina non adora i motociclisti troppo chiassosi, ecco che la cultura teutonica non da loro man forte. In Germania sono previste addirittura le chiusure al transito dei motociclisti durante il weekend in alcune strade. Per osmosi, va da se che anche le regioni italiane confinanti con l’Austria (vedasi il Trentino Alto-Adige) si adeguino a questo provvedimento. Ma tutto ciò è davvero attuabile?
Si può fare di meno
Al giorno d’oggi, non è difficile omologare moto poco rumorose. Nella configurazione di serie, lo sono quasi tutte. Anche perché le restrittive normative anti-inquinamento comunque contengono anche il sound. Il punto è che se poi l’utente riscontra un motore castrato, subito va a sostituire lo scarico di serie con uno più tonante e leggero. E allora siamo da capo. I produttori di scarichi after-market dotano i loro prodotti del DB Killer. La rimozione del quale varrebbe al proprietario una multa di 41 euro.
Tradotto in soldoni
Per chi supera i 90 db, c’è una bella multina da 135 euro. Un disincentivo a trasgredire norme sempre più severe per una causa sempre più giusta. Ma di questo passo, che ne sarà del divertimento? E che fine farà la vicinanza tecnica fra i mezzi da corsa e quelli di serie?