In giro per il mondo, i colleghi di Cycle World hanno immortalato una roadster della Royal Enfield con un curioso motore 450: ma curioso per quale motivo?
Royal Enfield 450
Al momento, schede tecniche dettagliate non ce ne sono. Le informazioni sono figlie di qualche indiscrezione da “buco della serratura” sommate ad alcune deduzioni estetiche. Resta l’immancabile faro tondo in stile vintage (con indicatori di direzioone a LED), combinate a linee tondeggianti ed estemporanee. Insomma, la brand reputation è salva: si tratta comunque di una Royal Enfield.
Il telaio è il classico telaio tubolare in acciaio, di base piuttosto convenzionale. La forcella è a steli rovesciati, bella sia da guardare che da guidare. Freni a disco sia anteriori che posteriori, per ragioni che approfondiremo nel prossimo capitolo. Cerchi da 17″ sui quali campeggeranno gomme semi-tassellate. Non che la darling inglese nasca per l’offroad ma di certo non lo rifiuta.
Da segnalare che l’esemplare immortalato mancava di strumentazione. Questo ci fa capire la priorità del giretto su strada: il collaudo di un esemplare ben lungi dalla configurazione definitiva.
E qui arriva la rivoluzione
Il motore è un monocilindrico da 450 cc, la cui potenza oscilla tra i 40 ed i 45 cv. Però, niente male, considerando che la Himalayan 350 ne ha appena la metà. Questo incremento è dovuto al raffreddamento al liquido. Forse un errore di progettazione; o forse la profanazione del sacro raffreddamento ad aria, che su queste moto è imprescindibile. O ancora, una necessaria e proficua rivoluzione per non uccidere (anzi, per celebrare), un genere sempre caro agli appassionati.
Non se ne abbiano a male gli appassionati più integralisti della vecchia scuola. Anche questa cambia, si evolve e proprio per continuare a vivere. Da parte nostra, non vediamo l’ora di provarla per bene e darvi qualche considerazione più approfondita.