Dopo la piazza d’onore ottenuta in Gara 1, in favore di Alvaro Bautista, Rea si vendica vincendo con buon margine la Superpole Race della SBK in Argentina: un format introdotto ad inzio stagione, che prevede una manche supplementare tra Gara 1 e Gara 2. Una gara sprint di 10 giri, in cui non c’è tempo di studiare, analizzare, preparare una strategia a lungo termine: gas senza remore è quì l’unico imperativo. Da segnalare l’auspicato miglioramento delle condizioni atmosferiche e quindi dell’asfalto. Oggi tutti i piloti hanno preso parte alla gara.
Bautista ci riprova, Rea non abbassa la guardia
La conquista del 5° Titolo Mondiale consecutivo non ha certo placato la fame agonistica di Jonathan Rea che, dopo il 2° posto di Gara 1, sembra motivato a ribadire le ragioni del numero “1” sul cupolino della sua Kawasaki. Parte con il coltello tra i denti, si porta in testa e ripropone dal suo repertorio la consueta “fuga solitaria”. Alle sue spalle ha Alvaro Bautista motivato a ripetere la performance di Gara 1 e deve spingere al 101% per proteggersi, come testimonia un epic save in stile Marc Marquez. Rea chiude in testa la Superpole Race, con un giro veloce in 1:37.462 (contro l’1:37.834 del Ducatista).
Razgatlioglu sul podio della SBK in Argentina
Che si tratti di breve o lunga distanza, al trotto o al galoppo, Razgatlioglu giunge sempre più spesso sul podio. A differenza di Gara 1, durante la Superpole Race non sembra avere quel Quid in più per insidiare il 2° (in questo caso, Bautista). Ciò non significa che guidi “a risparmio”, a giudicare dalle scintille provenienti dallo slider del suo stivale: citazione involontaria di Troy Bayliss che guidava a busto eretto ma piegava la moto fino a grattare l’asfalto con le pedane.
Davies in linea con il 2018
Medaglia di legno per Chaz Davies che ricalca la prestazione ottenuta nella prima manche del 2018. A sua parziale e relativa scusante, un minor feeling con il nuovo asfalto, derivante però dalla spontanea decisione di non prender parte a Gara 1.
Yamaha non brilla nella SBK in Argentina
Dopo lo schieramento “dimezzato” di Gara 1, cui hanno preso parte solo gli ufficiali Van der Mark e Lowes, in Superpole Race hanno risposto all’appello anche Cortese e Melandri. Sostanzialmente, la situazione al traguardo non è cambiata: 5° Lowes; 6° Van der Mark; 7° Cortese. Il distacco totalizzato dagli ufficiali in Superpole Race, appare più che dimezzato, nella misura in cui lo siano anche i giri della gara.
Ducati e Kawasaki emergono con i migliori
Veder monopolizzato il podio dalle rosse di Borgo Panigale e le verdi di Akashi può far pensare ad un divario tecnico eccessivo ed iniquo tra loro ed i concorrenti. In realtà, scorrendo l’ordine di arrivo, notiamo i piloti Kawasaki così disposti: 8° Haslam; 10° Mercado; 11° Torres; miglior sorte non è toccata agli alfieri Ducati: 13° Laverty (al suo apice agonistico, Vicecampione del Mondo tanto in SS che in SBK); 14 Rinaldi; ciò conferma quanto il feeling tra pilota veloce e mezzo performante non sia mai scontato.
Nessuna sorpresa nella SBK in Argentina
La pur audace Superpole Race in Argentina non ha evidenziato sorprese: una volta raggruppati i piloti al via, è bastato tirare un paio di marce per ristabilire le abituali distanze tra podio e retrovie, congiunti dai soliti comprimari.