Lo scambio Rossi-Hamilton è tra gli argomenti che più “tengono banco” nel Motorsport. Una prova a sfondo più goliardico che non agonistico, svolta a porte rigorosamente chiuse sul circuito di Valencia. Foto, video, interviste e contenuti, sono arrivati con il contagocce; i riscontri cronometrici non sono ancora noti, ma secondo quanto divulgato da Sky Sport Uk, Rossi alla guida della Mercedes W08, prende 1,5″ dall’attuale Campione del Mondo britannico; Hamilton alla guida della Yamaha M1, prende 4″ da Valentino.
Premesse importanti
Tali riferimenti vanno contestualizzati a dovere. Nei giorni scorsi avevamo già premesso quanto selettivo fosse il circuito “Ricardo Tormo” di Valencia: il suo layout è tortuoso (le telemetrie onboard della MotoGP evidenziano un uso massiccio delle prime 2 marce). Le sue traiettorie ingannano i meno esperti e l’impostazione di una traiettoria più “accademica”, cioè larga in ingresso e stretta in uscita, porta i piloti sul lato sbagliato della pista: se si sbaglia, ad esempio, l’inserimento nella curva 2, l’errore si protrae fino alle curve 5 e 6 (provare per credere). In ultima analisi, a Valencia occorre grande velocità di percorrenza, agilità nei cambi di direzione e ripartenze perentorie. Un cambiamento non facile per entrambi i campioni. Rossi ha dovuto resettare i parametri del suo istinto di sopravvivenza, per capitalizzare l’inarrivabile aerodinamica da F1 della Mercedes W08, in curva, quanto in accelerazione e in frenata. Questo il suo commento in un’intervista del 2009.
“Su una F1, dove la fisica suggerirebbe di frenare, hai ancora 120 metri da fare a tutto gas.”
Quanto ad Hamilton, ha debuttato su una MotoGP proprio a Valencia ed ha dovuto introdurre diverse variabili: un’impegno muscolare differente, una diversa concezione del limite (com’è naturale che sia, in un passsaggio dalle 4 alle 2 ruote) e l’annullamento di quanto appreso a Jerez sulla R1, per abituarsi alla guida più spigolosa di una MotoGP.
Scambio Rossi – Hamilton: Rossi a 1,5″ da Hamilton. Lewis a 4″ da Vale.
Premesso tutto ciò, la prova è stata più che positiva per entrambi. Non è facile destrutturare le abitudini di carriere trionfali, ma entrambi ci sono riusciti, raccogliendo la sfida in modo professionale. Non è da tutti guidare una MotoGP (la frase potrebbe anche finire qui…) e contrarre al debutto un distacco di soli 4″ da un 9 volte Campione del Mondo di motociclismo. Stesso discorso per Valentino Rossi: nonostante abbia già guidato più volte una monoposto da F1, non è mai facile sfruttarla al limite. Il suo distacco da Hamilton, ben più contenuto che a parti invertite, conferma la relativa facilità nello sfruttare 2 ruote in più, anziché arginarne 2 in meno. Ma al tempo stesso, il margine di miglioramento è molto meno lineare: una volta giunti a 1,5″ dal limite, bisogna prendersi grossi rischi per migliorare. E’ stata una prova divertente, che ha ribadito il talento di entrambi ed un assioma storico della velocità: chi va forte, va forte con tutto.