Nel 2024, Scott Redding resterà per il 3° anno consecutivo in BMW, ma dal team ufficiale, passerà nel team privato Bonovo. Voi dite che abbia senso?
Dal team BMW Factory a Bonovo: questo sarà Scott Redding nel 2024
Dopo quasi 2 stagioni complete, possiamo affermare senza timore di smentita che tra il pilota britannico e la moto bavarese non sia mai scattato “quel feeling”. Tolti gli sprazzi di luce nelle piste britanniche, dove Scott ha conquistato il BSB nel 2019 (e dove l’uomo fa ancora la differenza rispetto al mezzo), non c’è mai stata grande confidenza.
La BMW M 1000 RR è poi un mezzo particolare: dotato di una ciclistica molto intuitiva per gli amatori, in pista non è stata sviluppata altrettanto che la diretta concorrenza, in primis Yamaha e Ducati. E se la S 1000 RR mancava di motore, quando sulla M quest’ultimo è arrivato, ha portato con se anche i problemi.
Never play for the audience
Così diceva il cantautore e musicista David Bowie. “Non suonare per il risultato”. E il nostro Scott, che nella sua carriera di avversari ne ha suonati a iosa, sembra proprio voler restare in sella per non stare a casa. Dopo un bell’esordio in WorldSBK nel 2020, con un titolo che sembrava possibile già il 1° anno, si è perso. Inanellando errori su errori, fino ad accettare la generosa offerta economica di BMW. Che però, non aveva e tantomeno ha, una moto competitiva.
Ci sembra una scelta obbligata, stanca, dettata dal “se non…” invece che dal “se…”. Quello che i filosofi chiamano ragionamento controfattuale.
Troppi galli nel pollaio
Mettici poi che in BMW arriverà Toprak Razgatlioglu a guidare la linea di sviluppo (per quel che concede il regolamento…). Un pilota che fa delle staccate profonde il suo marchio di fabbrica, con uno stile di guida meno moderno. Proprio in antitesi con Scott Redding che invece espone la sua protesa corporatura verso il terreno, scuotendo meno la moto e tenendo velocità più elevate a centro-curva.
Insomma, questi qui ancora non corrono insieme e già corrono contro. Vedrete che serenità nel 2024…