Ritorna alla luce, grazie al Team Classic Suzuki, una vecchia ma tanto apprezzata supersportiva degli anni ’90. E’ la Suzuki GSX-R750 SRAD del 1996 che prenderà parte alle corse internazionali dedicate alle moto classiche.
Suzuki GSX-R750 SRAD e l’endurance
Suzuki ai tempi aveva schierato la tanto amata SRAD nelle gare di endurance; ora sono passati ben 25 anni dal suo debutto ma la squadra classic ha preservato la sua essenza, riuscendo ad adeguarla nei contenuti alle esigenze dei nostri giorni.
Su questa stupenda (a parer nostro) GSX-R750 SRAD, è montata una frizione a secco antisaltellamento Suzuki, un generatore più leggero, un cambio del tutto nuovo a sei marce, una coppa in magnesio e un’immancabile scarico Yoshimura con silenziatore in titanio.

Gli aggiornamenti
Aggiornate ovviamente le sospensioni, che non rimangono quelle dei tempi passati, ma sulla forcella e sull’ammortizzatore hanno messo mano i tecnici esperti di K-Tech. Il forcellone originale si è visto sostituire con uno più lungo, andando a guadagnare in stabilità durante la percorrenza in curva.
Di stile retrò l’impianto frenante, con pinze Brembo (non monoblocco) e dischi Earls; il tutto montato su cerchi bianchi OZ.
Numerose parti realizzate a mano
Sono molte le parti realizzate su misura e internamente dal Team Suzuki Classic, a partire dalle piastre della forcella con tre morsetti, le pedane poggiapiedi, i foderi forcella e la carrozzeria in kevlar e carbonio.
A colpire a prima vista è decisamente la livrea, ispirata alle moto endurance, con la più classica delle sponsorizzazioni Lucky Strike e che noi veterani associamo alla mitica RGV 500 GP del pilota Kevin Schwantz.
La Suzuki GSX-R750 SRAD prende il posto della XR69 F1 della squadra britannica e guidata da Michael Dunlop nel Classic TT e durante gli eventi che si terranno nel 2022.
Per lei sono attesi due giorni di test sulla pista di Cartagena, in Spagna, dove lo stesso Michael Dunlop la porterà in pista prima di metterla a confronto con le sue più vecchie rivali dell’epoca.