Come ben sappiamo, Suzuki non parteciperà alla MotoGP nel 2023 e si dedicherà a nuovi progetti per la clientela stradale. Decisione saggia?
Quali saranno i nuovi progetti del 2023 per Suzuki?
Rinforzare e correggere la sua brand reputation, verrebbe da dire. Come accadde in Aprilia, sul finire degli anni 2000, anche Suzuki vorrebbe che si parlasse meno dei suoi risultati in pista e più di quelli sul mercato. O forse, la ragione che l’ha portata a risolvere anzitempo il contratto che la legava a Dorna è di natura squisitamente economica. Va da se che sostenere in questo periodo una stagione in MotoGP costi molto e la casa di Hamamatsu decida di allocare meglio le proprie risorse.
Si viaggiare!
Una delle prime opzioni sarebbe sviluppare al meglio la nuova GSX-S 950. Naked versatile e pronta ad affrontare con piglio sportiveggiante i passi di montagna. Nuda dal carattere forte ma non ancora personale come tante colleghe consanguinee. Stesso discorso per la versione 1000, sia pur amplificato nei centimetri cubici, la potenza e la coppia massima. Dal momento che ne esiste una versione GT, c’è bisogno di renderla la compagna di viaggio ideale. Il consumatore diventa sempre più esigente e strapparlo ad altri marchi sarà difficile.
Potremmo ritornare
Perché non portare qualche upgrade alla neo(ri)nata Hayabusa? La regina di casa Suzuki che con il suo motore 1300 si candida a regina delle piste da decollo e delle austrade tedesche senza limiti di velocità. E poi, in ultima istanza, ci sarebbe una GSX-R 1000 dal sapore incompiuto. Per quanto possano fare le repliche della sua storia mondiale, la supersportiva non è al livello della miglior concorrenza. Tanta semplicità costruttiva ed intuitività nell’utilizzo, ma mancano le performances pure.
Ma siamo i primi a scommettere in un suo ritorno al vertice, come e più che ai tempi della Gixxer K7. Chissà? Magari nel WorldSBK.