Nei test MotoGP 2023 a Sepang, l’Italia ha ben figurato con 9 elementi (moto, piloti o squadre) nelle prime 10 posizioni. 1° Luca Marini davanti a Pecco Bagnaia.
I test di Sepang della MotoGP 2023: Ducati regna
C’era tanto da provare: tutti gli sviluppi portati durante l’inverno dagli ingegneri delle varie case. Ducati sa di aver stravinto con 8 moto in pista ed una superiorità tecnica disarmante. I suoi ingegneri hanno lavorato al fine di migliorare quel piacevole equilibrio che già aveva la Desmosedici GP22. 1° Luca Marini, prossimo al record della pista. Dietro di lui, il Campione del Mondo Pecco Bagnaia che, oltre a spuntare un ottimo tempo, coopera alacremente con Enea Bastianini.
Già che ci siamo, complimenti anche agli alfieri del team Gresini a mezzo secondo dalla vetta: Fabio Di Giannantonio 7° si desta dopo un 2022 di difficile apprendistato; 9° Alex Marquez le cui prestazioni fanno ben sperare in vista della stagione entrante.
Anche Aprilia, certo
Aprilia si mantiene al top: non è una novità il risultato in se, visti i fasti della scorsa stagione. Quello su cui avranno lavorato è presumibilmente l’affidabilità del mezzo. 3° Maverick Vinales e 6° Aleix Espargaro. Bene ma non benissimo il team RNF con Raul Fernandez 11° e Miguel Oliveira 17° alle prese con qualche problema di adattamento alla RS-GP. Ottima la trazione e la potenza in alto, visto il record nella top speed.
Guadagnano in top speed anche le Yamaha che però se la passano complessivamente male. Fabio Quartararo e Franco Morbidelli sono rispettivamente 19° e 20°. Il guaio è che i 2 piloti lamentano carenze in aree diverse, con il previdibile rischio che anche gli ingegneri vadano in confusione.
Orange country
Se parliamo di case in difficoltà, come non citare Honda? Marc Marquez 10° ci mette una pezza, ma non potrà guidare al 110% ad aeternum. Il suo compagno di squadra Joan Mir è 12° e si sta adattando abbastanza rapidamente al nuovo mezzo. Momentaneamente nelle retrovie Alex Rins e Takaaki Nakagami. Da tempo, la casa di Tokyo si sta sforzando di creare un mezzo competitivo con tutti. Ma se Marc perde la tanto amata reattività della RC213V-S non rende e, se non rende lui, difficile metterci una pezza.
Siamo alle solite in KTM: non sembra esserci una grande lungimiranza nel progetto e i tempi buoni, sembrano più il frutto di un tentativo azzeccato dei piloti che non di un percorso ragionato del reparto corse. Pol Espargaro 13° e Brad Binder 14° fanno ciò che possono e che devono. Fintantoché dovranno.