Dopo il 1° ed il 2° video di confronto tra Troy Bayliss e James Toseland, eccone un 3°. In questo Talk, i 2 Campioni riflettono sull’ambiente della SBK, dal quale entrambi sono usciti da anni: Troy nel 2008; James nel 2011. Bisogna fare una premessa: SBK nasce nel 1988, ad opera dei fratelli Flammini, come Campionato dedicato ai mezzi derivati dalla serie (opportunamente elaborati). Meno prestazioni, meno seguito, meno pressione mediatica. Sulla base di ciò, molti detrattori la contrappongono al Motomondiale, screditandone i piloti. Il punto è che la Superbike non nasce affatto come competitor del Motomondiale, bensì come una filosofia differente. Ciascun appassionato, previa disponibilità economica, può acquistare dal concessionario il mezzo col quale corre il suo idolo. Di più, tra fan e campione c’è un rapporto più diretto. Infatti, Troy e James attribuiscono il fascino delle gare alla vicinanza con i fan.
Troy Bayliss e James Toseland: “La SBK è ancora bellissima!”
Nel 2013, Dorna (la società spagnola che gestisce i diritti del Motomondiale) acquista anche i diritti della SBK. Quello che sembra un apparente tentativo di appianare le differenze tra i 2 campionati, si rivela una campagna denigratoria verso le derivate di serie. I calendari sono discontinui, gli sponsor pochi, gli spettatori pochissimi.
Troy Bayliss e James Toseland hanno segnato un’epoca ben più felice della SBK. Proprio loro sono i primi a non considerare tutto perduto. I 2 riflettono su quanto le battaglie attuali richiamino le loro gesta passate. In effetti, il 1° appuntamento del 2020 ci ha regalato bellissime gare e battaglie tra i piloti, lasciando intendere che il vincitore del Campionato non è affatto scontato. Proprio Oli Bayliss, figlio di Troy (non è un insulto) corre da quest’anno nella WSSP. Suo padre osserva la sua crescita con lucidità ed ottimismo per futuro. E chissà che un domani non diventi lui “Il padre di Oli”…