Le MotoGP sono ferme sui cavalletti dagli ultimi test Pre-season in Qatar. Tuttavia, il folto sottobosco di progetti, contratti e sponsorizzazioni per il futuro è più folto che mai. Molti piloti senza contratto stanno valutando le opzioni per il loro futuro. Tra questi, Valentino Rossi, che per il 2021 è chiamato alla decisione finale: smettere o continuare?
Valentino Rossi nel 2021 vuole continuare
Se per gli organizzatori, lo scenario del 2020 non è ancora nitido, Valentino Rossi ha molte certezze sul proprio futuro.
“Alla luce dei cambiamenti in Yamaha, avevo in mente di decidere dopo qualche gara cosa fare nel 2021. Ovviamente questo programma è saltato e dovrò decidere diversamente. Avevo preso David Munoz (al posto di Silvano Galbusera, NDA) come Capotecnico, la Yamaha stava crescendo ed il feeling era piuttosto buono. Sento di poter lottare per la Top5 ma dovremo vedere come andrà il Campionato 2020: nel migliore dei casi, inizierebbe ad Agosto; nel peggiore, si rimanderà al 2021. Ed io non voglio prendere decisioni al buio, senza salire in sella…”
Una chiara dichiarazione d’intenti da parte di Vale. Della quale vanno valutati alcuni effetti collaterali.
Pro e Contro
La carta d’identità di Valentino Rossi ci parla di un età di 41 anni: pochi piloti hanno corso sino a questa età, ciononostante Valentino si sente ancora abbastanza veloce da competere con i più forti. Nello sport, come nella vita reale, nessun presupposto supera le sensazioni e le motivazioni. Inoltre, molti piloti prima di lui hanno affrontato a viso aperto l’Horror Vacui del ritiro, con risultati più o meno soddisfacenti. Ed infine, non dimentichiamo il prezioso indotto generato da Valentino Rossi ed il marchio VR46 nel Motomondiale: si pensi che nel 2012, che pure corrisponde al periodo più buio della sua carriera, il 50% degli introiti Dorna proveniva proprio da Valentino Rossi. La MotoGP ha bisogno di lui. Ma su quale sella?
L’ipotesi più papabile sarebbe la Yamaha M1 del team SIC Petronas, ma anche questo è un nodo spinoso: Yamaha factory vuole onorare i contratti nella versione originaria, accogliendo Fabio Quartararo; il team malesiano punta sui giovani. Dalla sua, Valentino Rossi ha sempre corso in team factory, godendo soprattutto del pieno appoggio di case ufficiali. Sarebbe disposto a ridimensionare la sua filosofia agonistica? Restando in sella, Vale si esporrà ancor più al giudizio mediatico: nel caso fosse ancora competitivo, sarebbe una rivincita non da poco; altrimenti, fermo restando il suo invidiabile palmares, la sua immagine vincente ne uscirebbe sbiadita. E se decidesse di andare in SBK?
3° ipotesi
Pensiamoci un attimo. Il livello di competitività della SBK è sicuramente elevato; le Yamaha R1 che vi gareggiano sono performanti ed equilibrate. Dorna, che dal 2013 gestisce entrambi i campionati incapperebbe in un conflitto d’interessi; in realtà potrebbe cogliere quest’opportunità per diversificare le attenzioni del pubblico. Parliamoci chiaro: chiunque abbia assistito dal vivo ad una gara di SBK avrà notato i pochi spettatori presenti.
La minor pressione mediatica restituirebbe anche allo stesso Valentino una motivazione maggiore: sarebbe il primo pilota della storia a vincere in 5 classi differenti: 125, 250, 500, MotoGP (990 ed 800 cc) e SBK. A ventilare la 3° ipotesi, il suo vecchio rivale Max Biaggi. Ma la storia ci dice che Valentino Rossi ama mettersi alla prova e chissà che nel 2021…