Il periodo che stiamo attraversando è un momento estremamente delicato, nuovo e per certi versi “lento”. Bisogna star chiusi in casa o negli uffici. Vietato uscire all’esterno se non per estrema ed appurata necessità. Mai più che in questo momento deve tornarci utile la fantasia, magari per organizzare un viaggio in moto in primavera. Si avete letto bene la fantasia..
Evadere con la mente, sognare, pianificare un viaggio in moto in primavera, progettare ci aiuta a superare questo momento buio. Bisogna tenere impegnate mente e mani. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è intorno a noi. Un pc, uno smartphone, una cartina stradale – cartacea o una pagina presa da Google va bene ugualmente – un navigatore, e, se siete malati di pianificazione dettagliata come me un bel programmino come Google Earth Pro.
Come si decide un viaggio in moto in primavera?
Solitamente è proprio mixando questi ingredienti che pianifico le tappe dei miei viaggi. Decido prima la meta, che è si importante ma non è il viaggio. Il viaggio è la strada che percorro, le cose che vedo durante il viaggio, i volti delle persone che incontro lungo il mio cammino, i sapori dei cibi che assaggio, gli odori dei posti che attraverso.
Tutti questi fattori saranno poi la risultante del viaggio che mi farà si conoscere posti nuovi ma, sopratutto, mi farà crescere, maturare e rendermi sempre più consapevole di questa mia presenza in una realtà ben più grande di quella che mi circonda quotidianamente; questa realtà si chiama terra, vita, relazione con altre persone costantemente.
Le strade da percorrere
Quindi una volta scelta la meta, del mio viaggio viaggio in moto in primavera, decido che strada percorrere per arrivarci. Le tappe, attraverso cui dividerò il mio viaggio, sono decise in base ai giorni che ho a disposizione del mio viaggio.
I chilometri che decido di percorrere quotidianamente dipende da e se lungo la mia tappa dovrò visitare alcuni posti o meno; se dovrò fare delle visite a dei siti o ad altro, va da se che dovrò ridurre i chilometri da percorrere, onde evitare di arrivare di notte al termine della tappa. Si perché, almeno io, se posso evitare di viaggiare di notte lo faccio molto volentieri.
Sia per i pericoli che il buio può nascondere. Sia, sopratutto, perché con il buio avrei modo di vedere poco o nulla dei posti che con la luce invece apprezzerei particolarmente.
Decidere dove dormire
Dopo aver scelto la meta, aver deciso i giorni del viaggio e le tappe decido dove e come alloggiare. In un viaggio come l’Islanda o Nordkapp, la mia scelta è stata (e rifarei la medesima scelta ancora) in tenda. Quindi in questo caso sul navigatore oltre a salvarmi i GPS delle tappe, mi salvo anche i punti GPS dei campeggi (Islanda) e/o delle aree di sosta (Norvegia).
Una parentesi, se doveste andare in Islanda non è concesso campeggiare al di fuori dei camping. In Norvegia è ammesso campeggio libero; potete campeggiare ovunque ma mi raccomando, lasciate il posto dove campeggiate meglio di come l’avete trovato.
In Norvegia ci sono piazzole belle e pulite dove campeggiare, con WC, elettricità ed acqua calda. Generalmente ci sono anche aree picnic attrezzate con una bella vista su un fiume o lago. Non si paga nulla e non sono custodite. Tutto funziona perfettamente.
Se dovessi tornare da queste parti rifarei la scelta della tenda. Non è una scelta semplice; montare e smontare la tenda dopo qualche giorno diventa pesante. Sotto la pioggia o sotto il sole, con il bello o con il brutto tempo la tenda va smontata, piegata e riposta. Idem il sacco a pelo. Operazioni spesso noiose, per tanti, ma che in cambio regalano un senso di libertà unico.
Se invece la vostra meta è in posti dove non avete idea di usare la tenda beh io generalmente ricorro all’aiuto di internet. Booking, TriVaGo, AirBnB, ecc… sono degli ottimi compagni di viaggio.
Tramite questi portali potrete scegliere, a seconda dei vostri gusti e portafogli, la soluzione migliore.
Quando scelgo guardo diverse cose: parcheggio, posizione, wi-fi, costo. La mia scelta segue esattamente i servizi come li ho elencati.
Cosa portarsi in un viaggio in moto
In ultimo ma non meno importante in un viaggio scelgo cosa portare con me. A parte il vestiario, l’occorrente per lavarsi e altro ancora, in moto con me ho sempre un compressore e kit antiforatura; attrezzi vari (cacciavite, pinza, fascette elettriche, nastro americano, wd40, cinghie, pasticche freni di scorta anteriori e posteriori).
Non può mancare la parte tecnologia ovviamente. PC, HD esterno per salvare video e foto, drone, videocamere da casco, cavi vari, invertitore di corrente, pile di scorta e molto altro ancora. Per sicurezza metto sempre nelle borse un paio di guanti moto in più impermeabili e l’antipioggia che può tornare utile sempre sia quando si è in sella che quando si è a piedi.
Questo articolo non vuole avere la presunzione di insegnare a nessuno l’arte del viaggiare. Fortunatamente viaggiare lo si può fare in 1000 modi differenti. In base ai propri gusti ed al proprio budget. Ci sono coloro a cui piace viaggiare in gruppo, e chi come me ama la solitudine. C’è chi ama andare nei ristoranti tutte le sere ed in Hotel stellati e chi preferisce viaggiare in tenda e cucinarsi da se.
Va da sé che un viaggio come quello di Nordkapp può costare dai 4.000 ai 5.000 euro, come anche 1.200 euro. Tutto dipende da come lo si vuole affrontare. In questi giorni in cui le nostre libertà di circolazioni sono state fortemente limitate non ci resta che viaggiare con la mente. Vi consiglio vivamente di sognare, pianificare, immaginare il vostro viaggio.Vi terrà si impegnati, ma sopratutto vi farà avere diversi programmi, uscite in moto – di pochi giorni o di più settimane – già pronti.
Io continuo a pianificare il mio ritorno sul “Tetto d’Europa” previsto per Luglio. So che sarà difficile vista la situazione contingente, ma sognare non costa nulla. Se non sarà adesso sarà per il prossimo anno.