Il comune di Vicenza si scaglia perentorio contro lo YouTuber Sinnaggagghiri, per un video di urban downhill improvvisato nel centro della città, in compagnia di Torquato Testa. E’ proprio necessario prendersi rischi inutili?
Vicenza contro lo YouTuber
Nel video in questione, non si vede nulla di eclatante. Simpatici sfottò tra amici, qualche battuta in dialetto e tanta voglia di divertirsi all’aria aperta, giacché agli YouTuber viene imputato il reato di “istigazione all’isolamento”. Nessuno di questi ragazzi è un criminale e il talento nel downhill è notevole.
Sicuramente, lo stesso Sinna e i suoi degni compagni di merende hanno offerto “di meglio” in passato. Il punto resta uno: siamo su una strada aperta al pubblico. La postilla “queste scene sono state interpretate da un professionista” decade laddove non accada nel contesto adeguato (es. una strada chiusa).
Areté
Lo ripetiamo: nessuno mette in dubbio il talento, le capacità comunicative ed interattive, e neppure, ancora, la buona fede di questi ragazzi. Eppure non si può incensare ogni bravata con le capacità. Se gli stessi piloti del Motomondiale seminassero il panico per la strada in moto, dovremmo assolverli solo perché professionisti? O accettarlo per non passare da “invidiosi”?
Al Comune di Vicenza, poi, non sarà sembrato vero di mostrare la sua autorità “urbi et orbi”, mentre magari consente e foraggia situazioni ben più pericolose.
People have the power
Ebbene, in un suo video, Sinna annuncia sgomento la convocazione da parte delle Forze dell’Ordine per rispondere di quanto registrato nel video. Da grande comunicatore qual è, ci ricorda di “non andare ad insultare nessuna delle persone che lo stanno attacando”. Un consiglio che metterà in riga anche i suoi followers più forcaioli: un po’ come quando i nostri nonni dicevano “non andare in quella stanza/non giocare col pallone in casa”.
Qui cade l’asino, mi preme insisterci: i followers sono degli esseri umani, non degli articoli di una nuova costituzione. Alcuni curiosi personaggi politici degli ultimi anni hanno sfruttato a loro favore la logica “uno vale uno”.
Per cui, siamo convinti che questa polverosa vicenda si risolverà in un bicchier d’acqua. Una tirata d’orecchi a dei ragazzi un po’ zelanti, un bel video-messaggio di pace con le autorità vicentine e, perché no, qualche futura collaborazione atta a valorizzare il territorio.