Quante volte tra appassionati si discute della differenza tra MotoGP e SBK? I sostenitori del Motomondiale snobbano le derivate di serie ed i suoi piloti, ritenendoli meno competitivi; gli appassionati della SBK si fregiano dell’amore per il motociclismo alla vecchia maniera, fatto di manovre virili e bagarre avvincenti. Anche gli organizzatori di entrambi prendono posizione a riguardo. In questo video, c’è l’essenza del confronto MotoGP vs SBK a Jerez. Per non farci mancare nulla, i portavoce dei 2 campionati sono i loro rispettivi dominatori: Marc Marquez per la MotoGP, in sella alla sua Honda RC213V; Jonathan Rea per la SBK, sulla sua Kawasaki Ninja ZX10R.
Contestualizziamo
Il tracciato scelto per il confronto, Jerez de la Frontera, è abbastanza “sui generis“. Il layout prevede curve lunghe e veloci, congiunte da rettilinei piuttosto brevi: come ascoltiamo dall’audio, la SBK usa solo 5 marce (complice un regolamento più severo); la MotoGP sfiora appena i 300 km/h. Per essere veloci bisogna guidare con fluidità e raccordare alla perfezione le curve (non è un caso che Lorenzo e Pedrosa amassero questa pista, mentre Dovizioso la odia). Va da se che i prototipi non riescano ad esprimere tutto il loro potenziale. Ad oggi, i record del tracciato ottenuti in qualifica riportano i seguenti tempi: 1:36.880″ per la MotoGP, ad opera di Fabio Quartararo nel 2019; 1:38.2472″ per la SBK ottenuto da Johnny Rea. Infine, i 2 piloti hanno stili diversi. Marc è la quintessenza della guida moderna, con traiettorie spigolose ed il gomito a terra su qualsiasi curva; Rea, invece, guida molto più smooth: il classico pilota che va fortissimo, dando l’impressione di andar piano.
MotoGP vs SBK a Jerez: si parte!
Nel primo rettilineo, piuttosto corto, sia prototipi che derivate di serie si preoccupano, più che altro, di evitare l’impennata. Nelle prime 3 curve, Marquez non guadagna nulla su Rea. Nei lunghi curvoni che precedono la curva 5, Johnny sembra guadagnare qualcosa su Marc, ma non appena si arriva al rettilineo, non c’è storia: le MotoGP si raddrizzano in fretta e scaricano i loro cavalli. Stesso discorso in frenata, dove le derivate di serie non hanno argomenti per competere. Nelle veloci curve 7 ed 8, la storia si ripete, con Rea velocissimo in percorrenza e più stretto al cordolo per economizzare metri. Marquez invece ritarda moltissimo il punto di corda per spalancare il gas più possibile.
Nei raccordi tra le curve 9-10-11 e 12, Rea è molto più statico in sella, rispetto a Marc, che in ogni frenata ed accelerazione guadagna vistosamente. A proposito di stile di guida, un dettaglio stupisce: poichè le Action Camera sono posizionate sul codone della moto, si vede chiaramente che, rispetto a Marc, Rea esce molto più fuori con il sedere, portandolo quasi del tutto fuori dalla sella. Il suo busto è invece molto più avvitato al serbatoio (a mo’ di Bayliss o Corser, per capirci) ed eretto verticalmente. Alla fine, il cronometro elegge Marquez come vincitore. Risultato scontato? Sì, ma è interessante vedere dove nascono le differenze.