Delle 100 moto nuove destinate ai vigili di Roma, metà restano nel garage: mancano i caschi e le attrezzature necessarie. Quando la toppa è peggio del buco…
I vigili di Roma sono senza moto?
No, le moto ci sono. Quel che manca sono le divise ed i caschi per permettere ai vigili di utilizzarle. Un altro investimento che rischia di finire vanificato o non completato. In una città difficile come Roma, dove il controllo sembra non essere mai abbastanza. Dello stesso avviso, l’associazione delle polizie locali che delega al presidente l’espressione del suo disappunto.
Mauro Cordova, presidente dell’Arvu Europea:
“Assurdo che in un Corpo dove si trovano 10 milioni e mezzo per pagare 748mila ore di straordinari l’anno o 4mila euro a notte per piantonare centraline elettriche in un campo nomadi, vengano tenute ferme 50 pattuglie di motociclisti sottraendole alla sicurezza di una città che vede aumentare le morti da incidenti su strada. Se la situazione è questa, il Corpo è allo sbando e non sarà con cerimonie e spot che si esaudirà la richiesta di sicurezza dei cittadini”.
Ritornello
E siamo alle solite. Quando vengono stanziati dei soldi, tutti gli enti che non beneficiano di tale provvedimento iniziano a puntare il dito contro questo e quello. Spesso e volentieri, contribuendo alla creazione di nemici comuni. Non è questione di ideologia politica e partiti. Abbiamo ben visto come politici di qualsiasi schieramento abbiano preso in mano le redini della città. Confrontandosi con problemi più grandi di loro.
Per quel che riguarda i vigili, il comune capitolino vanta 5800 impiegati: circa il 60% di quelli che dovrebbero essere (9300). Se poi contiamo le esenzioni mediche e l’impossibilità di svolgere diverse mansioni, capiamo che il problema è radicato ben oltre le 50 moto ferme in garage. E si fa presto a dire “fatele partire”. Come?