Ascanio Rodorigo è fondatore e project manager della Vyrus. Una bottega di artigianato motociclistico nella quale si lavora su materiali come alluminio, magnesio, carbonio. Nascono moto uniche,fatte a mano su misura per clienti disposti a spendere oltre 50.000€ per guidare qualcosa di italiano e di unico. Un’esempio? La Vyrus Alyen!
Percezioni e…motoroni
Vyrus Alyen si ispira al progetto Bimota. Il suo forcellone anteriore scinde la funzione sterzante da quella ammortizzante. Il risultato? Un feeling senza eguali nel mercato attuale.
4 i punti cardini nella storia della famiglia Vyrus: la 984 C3 2V spinta dal bicilindrico Desmodue ad aria da 100 cv; la 985 C3 4V con il motore Testastretta 999 cc da 155 cv (che equipaggiava la gloriosa Ducati 999); la 987 C3 4V equipaggiata con il Testastretta Evoluzione da 1198 cc e 185 cv. Successivamente, Vyrus si concede una deviazione verso il quadricilindrico: la 986 M2 ospita il motore della Honda CBR 600. Giustifica questo cambiamento l’ottemperanza del regolamento del CEV Moto2, a cui Vyrus partecipa.
Ma il cuore della Vyrus non può che battere a tempo con la tradizione di Borgo Panigale. La Alyen è spinta dall’ apoteosi del bicilindrico Ducati: il Superquadro 1285 cc della Panigale 1299 capace di 205 cv, nonostante le severe normative Euro5. Il suo peso si attesta a valori da SBK: 165 kg. C’è da divertirsi.
Estrema anche nella ciclistica
Vyrus Alyen si affida ad aziende Top anche per quanto riguarda le sospensioni ed i freni: rispettivamente, Ohlins e Brembo. Si può scegliere tra i dischi carboceramici oppure i T-Drive che si utilizzano nel WSBK. L’elettronica è la ciliegina sulla torta: acceleratore elettronico Ride by Wire ed un sistema di piattaforma inerziale, dotato di ABS.
Ovviamente, anche la scelta dei materiali è certosina: gli spot tra forcellone anteriore e monobraccio sono realizzati in magnesio,con un risparmio di peso del 30%.
Il meccanismo sviluppato da Vyrus per lo sterzo è rivoluzionario: 2 condotti idraulici e cavi in acciaio alle estremità del manubrio, collegati ai lati della ruota. I cavi scorrono in una guaina lubrificata con un fluido a base di nano-particelle. Un meritato plauso per la sicurezza: qualora si rompesse un elemento, il suo opposto è in grado di svolgere le stesse identiche funzioni.
Vyrus Alyen nasce per sbalordire
Parlavamo di scelta certosina dei materiali? I cerchi sono realizzati in materiale composito, hanno razze da 5 mm con sovrastrutture in carbonio UD. Perfino la sella, a soli 80 cm da terra, è cucita a mano. Adrian Morton, designer la cui matita ha generato le più belle moto italiane, ha scelto per la nuova Vyrus linee veramente spaziali, fuori logica, fuori tempo.
Il costo di questo capolavoro non è ancora noto. Se Vyrus Alyen è una moto spaziale, il suo prezzo non sarà da meno.