Si chiama EC-05 ed è prodotto dalla Yamaha che, almeno per ora, ha iniziato a commercializzarlo solo a Taiwan. Nello specifico, si tratta del secondo scooter elettrico entrato a far parte della gamma della Casa giapponese e, rispetto al predecessore (l’EC-03) presenta una particolarità: le batterie plug&play.
Lo scooter elettrico Yamaha con le batterie estraibili
In realtà, il progetto dell’EC-05 è stato realizzato per intero da Gogoro: gli unici elementi Yamaha sono il nome e lo stile.
La Gogoro è una start-up di Taiwan, nata nel 2011, che ha esordito nel 2015 sul mercato motoristico, proponendo da allora due serie di scooter. La scelta non è per niente casuale dal momento che Taiwan registra la più alta percentuale di scooter al mondo. La particolarità dei veicoli sviluppati da Gogoro è la presenza del sistema ‘battery swap‘: in pratica, quando le batterie si scaricano possono essere rimosse e rimpiazzate da un nuovo pacco di batterie cariche. Queste ultime sono messe a disposizione degli utenti in appositi box dislocati su tutto il territorio cittadino e individuabili tramite un’applicazione scaricabile su smartphone.
Al momento, le batterie sostitutive presentano un costo piuttosto elevato. La speranza di Gogoro è che questo modello di mobilità alternativa si imponga e che anche gli altri costruttori si adeguino, proponendo batterie compatibili per formato e voltaggio. Non si tratta di una ‘sfida’ del tutto nuova, poiché il consorzio Project Better Place ci aveva già provato, ma con le auto (registrando un clamoroso fallimento).
Gogoro è riuscita a superare la fase più difficile (quella iniziale per il lancio del prodotto) grazie anche agli aiuti ricevuti dal governo di Taiwan; in tal modo, la start up è riuscita a lanciare anche un servizio di scooter sharing e ad affacciarsi in Europa, con alcune iniziative sperimentali tra Madrid, Parigi e Berlino.
Le caratteristiche tecniche dell’EC-05
Scooter compatto, destinato prevalentemente all’uso cittadino, l’EC-05 sfoggia una linea estetica minimale e vagamente futuristica, grazie al fanale anteriore formato da due firme luminose speculari e le superfici estremamente armoniche e regolari.
Dal punto di vista tecnico, lo scooter è mosso da un motore da 10 CV alimentato da due pacchi di batterie; il sistema di propulsione è in grado di spingere il mezzo fino a 110 km/h (velocità massima limitata) e di raggiungere i 50 km/h da fermo in 3.9 secondi. Lo scooter è molto compatto e leggero (pesa poco più di 100 kg) e offre molti dei vantaggi derivati dal fatto che tutti i componenti vengono prodotti dalla medesima azienda.
Di contro, il futuro della stessa Gogoro – e dei sui prodotti – potrebbe non assumere una dimensione globale, dal momento che la Casa ‘sponsor’, la Yamaha, ha creato un consorzio con altri marchi nipponici di primo piano (Suzuki, Honda e Kawasaki) per stabilire uno standard per il sistema del battery swap. Naturalmente, lo sforzo congiunto dei quattro colossi delle due ruote giapponesi (considerando le risorse e la tecnologia a disposizione, oltre alla longeva presenza sui mercati mondiali) potrebbe rappresentare un concorrente inattaccabile per la start up di Taiwan.
Per adesso, però, l’EC-05 resta un prodotto di nicchia del mercato asiatico e non è ancora chiaro se e quando sbarcherà in Europa e in Italia. Nel Belpaese non manca certo la tradizione degli scooter ed in particolare degli scooter Yamaha che fin dagli anni Settanta hanno attirato l’attenzione degli appassionati che armeggiavano con le vespe e i piccoli motorini made in Japan. All’epoca i motorini venivano maggiorati grazie ad appositi kit: il primo venne messo a punto e commercializzato già nel 1978 dalla Malossi, un’azienda che ancora oggi opera nel settore dei ricambi per moto, grazie anche a rivenditori online specializzati come Omnia Racing.