In questo video, vi mostriamo una ripresa onboard di una Yamaha R1 a quasi 300 km/h: tutto normale se non fossimo nel circuito cittadino di Macau. Teatro di competizioni perennemente in quella zona grigia tra la vita e la morte.
Da Macau arriva l’onboard di una Yamaha R1
Di onboard della Yamaha R1 ne abbiamo visti a fiumi. Su piste d’ogni tipo, da Castelletto di Branduzzo a Monza, passando per le fascinose piste inglesi. Alla loro guida c’erano amatori da ginocchio a terra una volta al giro, come piloti che derapavano sia in ingresso che in uscita di curva. Ma tutte situazioni sotto controllo.
Ben diverso è il discorso a Macau: il circuito cittadino cinese che vedete. Muretti a filo degli arti in ogni momento; totale assenza di vie di fuga in caso di crash. Ciononostante, velocità prossime ai 300 km/h che, sempre per la cronaca, equivalgono ad 80 m/s. Insomma, se a correre in quel contesto fosse un vostro parente, ci sarebbe da portarsi i palmi delle mani agli occhi.
Non per niente, vi ha corso Alex Polita: un velocissimo Campione del Mondo Superstock 2006 e 2 volte Campione Italiano al quale la vita sembra dar fastidio.
Si ce l’ho con te!
Sei nato tra il 1983 ed il 1997? Benissimo. Hai mai giocato alla PlayStation 2, anche di tuo cugino o di qualche amico? Perfetto. Puoi informarti se la ha ancora in soffitta o in cantina? In caso di risposta affermativa, rubagliela e controlla fra i suoi videogiochi. Quelli blu di lato. Dovrebbe esserci Tourist Trophy (2006): un videogioco di moto, che sfrutta le impostazioni grafiche di Gran Turismo, e che ai tempi era un’autorità nel settore. Snocciolando i circuiti, troverai quello di Seattle. Trovato? Ecco, non ti ricorda tremendamente Macau? A me personalmente molto.
Ti ho sbloccato un ricordo, di la verità!