La MotoGP 2020 sta tentando faticosamente di ripartire. Come preventivato, ci saranno dei compromessi da accettare: poche piste, su alcune delle quali si tornerà più volte, porte chiuse al pubblico (le condizioni relative al rimborso dei biglietti già acquistati non è ancora chiara, ad oggi). Ma non finisce quì. Alcuni cambiamenti della MotoGP 2020 colpiranno anche le Wildcard.
Niente Wildcard nella MotoGP 2020
Per le Wildcard, la lontananza dalle piste perdurerà per tutto il 2020. Molti piloti erano già pronti a cavalcare (o, ricavalcare, in alcuni casi) le massime espressioni del Motociclismo sportivo. Per Aprilia troviamo i collaudatori Bradley Smith e Lorenzo Savadori; Ducati mette sul piatto il fido collaudatore Michele Pirro. Quest’ultimo ha vinto con Ducati ben 4 titoli nel CIV Superbike, gli ultimi 3 dei quali, consecutivamente. Honda si affida a Stefan Bradl; Suzuki al neo-YouTuber Sylvain Guintoli (contemporaneamente, Campione del Mondo SBK 2014). KTM avrebbe pensato di schierare Dani Pedrosa: la sua velocità è ancora indiscussa ed i suoi consigli sono stati preziosi per sviluppare la RC16. Infine, sfuma il sogno di rivedere in pista Jorge Lorenzo, per il quale Yamaha aveva inoltrato una richiesta per poterlo schierare in Catalogna. Sarà interessante vedere le sue decisioni future: il maiorchino sembra desideroso di tornare in pista, ma non a tempo pieno.