A causa dell’epidemia da Coronavirus, è stato cancellato il Tourist Trophy 2020. La manifestazione avrebbe dovuto svolgersi dal 30 Maggio al 13 Giugno 2020, sulla celeberrima Isola di Man, tra Scozia, Irlanda ed Inghilterra: un luogo di culto, un tempio per gli appassionati di motociclismo.
Cancellato il Tourist Trophy 2020 per Coronavirus
Contrariamente a quanto avvenuto in altri frangenti, gli enti preposti hanno preso in tempo le dovute precauzioni. Putroppo, non è stato possibile rinviare la manifestazione.
LAURENCE SKELLY, Ministro delle Imprese dell’Isola di Man:
“E’ stata una decisione ben ponderata: abbiamo valutato anche di rinviare la manifestazione. Purtroppo molti viaggi sono stati cancellati ed ai visitatori non è consentito l’accesso per l’emergenza da Coronavirus Covid-19. Dovevamo e volevamo prendere una decisione in tempo. Il contenimento del virus è per noi una sfida ancora più grande e la cancellazione del Tourist Trophy 2020 ci è sembrata giusta.”
Una gara pericolosa?
Il Tourist Trophy, spesso abbreviato nell’acronimo TT, è sempre stato al centro di polemiche e controversie. Si tratta di una Road Race, sulla strada Snaefell Mountain Course, normalmente aperta al traffico. Il tragitto misura 60 km circa. Gli spettatori, che solitamente raggiungono l’isola da tutto il mondo, osservano da vicino i loro idoli sfrecciare a tutta velocità. Ne consegue che non esistano vie di fuga, ne margini di errore. Aggiungiamo l’alto tasso di precipitazioni annue del territorio. Ciononostante, i piloti che decidono di corrervi vanno velocissimo: il record cronometrico di Michael Dunlop, Campione del 2017, parla di una velocità media di 216 km/h: tanto per avere un paragone, la MotoGP al Mugello e Phillip Island sfiora la velocità media di 180 km/h, su prototipi ben più inclini a tali ritmi.
I veri protagonisti del TT sono i piloti che ogni anno muiono, per le circostanze appena descritte. Tale competizione assume quindi i connotati di una vera sfida al rischio; un panno rosso che volteggia davanti al toro chiamato pericolo. Un tempo, vi correva anche il Motomondiale, fin quando il Dottor Costa, discreto intenditore di ferite e pericolo, si oppose alla partecipazione. Molti la classificano come una consapevole scelta di vita, un patto segreto con il rischio senza clausole rescissorie. Purtroppo, il pericolo che sta vivendo tutto il mondo non ha le stesse condizioni: chi decide, pur consapevolmente, di rischiare, danneggia la società. E’ sempre bene rifletterci.