Nella gara inaugurale della MotoGP 2023 a Portimao, Alex Marquez e Jack Miller ci insegnano l’importanza di avere un mezzo competitivo. Oltre che una bella capacità di adattamento.
Portimao 2023 benedice sia Marquez che Miller
Quest’anno, Alex Marquez cambia la sua vecchia Honda RC213V-S con una Ducati Desmosedici. Jack Miller passa dalla Ducati Desmosedici alla KTM RC16.
Tradotto nel linguaggio della pista, il catalano lascia una moto corta d’interasse, reattiva ed imprevedibile per un mezzo stabile a centro curva e sul veloce, con un elettronica da urlo che gestisce il motore ideale. Eccolo infatti guidare più in souplesse e meno agitato in sella con frenate ed accelerazioni meno visibili. E’ tutto più smooth, armonioso, naturale.
L’australiano scenda da una moto molto vicina alla perfezione per salire su un mezzo che gli permette di sfruttare la sua fantasia. Lo vediamo infatti rallentare meno in ingresso curva e sfruttare i rapidi inserimenti in curva della moto tedesca. Anche perché l’elettronica e la trazione non sono le stesse della Ducati: si può riaccelerare meno in uscita di curva.
La moto conta
Con questa frase non intendiamo che le moto si siano appassionate alla matematica. Vi facciamo solo riflettere su quanto un mezzo buono possa valorizzare un pilota o un mezzo meno competitivo possa penalizzarne un altro.
Non è un caso che, lo scorso anno Jack Miller abbia vinto delle gare ed Alex Marquez faticasse a “stare nei 10”, mentre oggi lottano fianco a fianco. Perlomeno qui a Portimao, dove un cuore e degli attributi così sopperiscono ad un mezzo inferiore. Tanto per esser chiari, in Argentina non sarà così.
E, permettetemi, non è un caso che Miguel Oliveira si stava ieri per giocare un bel podio e neanche tanto “risicato”…