lunedì, Marzo 20, 2023
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MotoGP Austria 2020 Gara. Dovizioso trionfa

Andrea Dovizioso trionfa per la 3° volta in Austria nella gara di MotoGP 2020. Dopo tante smorfie ed occhi al cielo, i denti del ducatista tornano a comporre un sorriso. 2° un chirurgico Joan Mir su Suzuki. 3° Jack Miller. Una gara pazza ed imprevedibile.

Bandiera Rossa

Al via, i piloti della MotoGP hanno sguinzagliato i cavalli dei loro prototipi tra le valli austriache. Jack Miller è andato subito in testa, seguito però da Andrea Dovizioso e Pol Espargaro. La KTM continua a dimostrarsi in gran forma al RedBull Ring e in inserimento guadagna metri preziosi: anche Miguel Oliveira va molto forte, così come Brad Binder che tenta di raddrizzare un weekend di difficoltà. Parallelamente, sul dritto sembra veloce quasi quanto la Ducati e molto più di Yamaha e Suzuki. Polyccio passa in testa; Dovi non vuole lasciarlo scappare.

Al 9° giro, un incidente interrompe la gara. La Ducati di Johann Zarco, completamente senza freni, urta e porta fuori pista la Yamaha di Franco Morbidelli. Quest’ultima invade nuovamente la pista, sfiorando Rossi e Vinales. Nessuna conseguenza per loro; poche per Zarco e Morbido.

Bandiera Rossa. Nuova partenza. Tutto da rifare!

Ripartenza

I primi giri dopo la 2° partenza sembrano la fotocopia della 1°. Miller va in testa e cerca di scappare. Le sue staccate scomposte e le derapate ad ogni uscita di curva fanno sembrare la sua fuga un tentativo disperato, più che una strategia. Dovizioso non perde tempo e cerca di agganciarsi al compagno di marca. La sua guida più smooth testimonia un approccio più conservativo. Dietro invece, Pol Espargaro non va altrettanto forte che nei primi giri. Arrivato lungo alla curva 4, cerca di rientrare ma si tocca con Oliveira. Entrambi cadranno e si ritireranno.

Rimanendo in tema di contatti KTM anche Brad Binder si tocca con Valentino Rossi nel tentativo di attaccarlo all’ultima curva. Tutto ciò si tradurrà in un semplice lungo, senza conseguenze.

Lui chi è?

Davanti, i nervi sono saldi e ciascuno segue la propria strategia secondo un copione preciso. Inaspettatamente, Suzuki sembra in gran forma, con Rins e Mir che battagliano tra loro. Quando Alex giunge sulla ruota posteriore di Miller, cerca di attaccarlo nella sua area più congegnale: la percorrenza di curva. Dopo qualche tentativo a vuoto, Rins perde l’anteriore e cade. Il destino del team Suzuki Ecstar è nelle mani di Joan Mir.

Dovi ha preso ormai un margine importante sul suo inseguitore. Non è così per Miller che si trova Mir alle calcagna. 2 moto dalle caratteristiche opposte con la Ducati puntualmente avvantaggiata sul rettilineo e la Suzuki più agile nel misto. Il T4 è terreno fertile di Mir, che all’ultima curva attacca il rivale Ducati. Quest’ultimo, pur aggrappandosi alla manopola del gas, non riuscirà a replicare.

Disastro Yamaha; peccato per KTM

In linea con quanto ci si aspettava, Ducati è stata la regina del weekend. Oltre alla doppio podio con annessa vittoria di Dovizioso e Miller, Danilo Petrucci è 7°. Prende punti anche Michele Pirro che chiude 12°.

Nonostante la pole position, Yamaha veniva per prenderle e ne ha prese dagli avversari. Si salva Valentino Rossi che rientra nella Top5; 8° Fabio Quartararo, destinato ad un altra gara di rimessa; 10° Maverick Vinales.

Dopo il doppio ritiro di Pol Espargaro e Miguel Oliveira, KTM archivia il GP d’Austria con un 4° posto di Brad Binder ed il 9° di Iker Lecuona. Viste le premesse, si sperava in qualcosa di meglio.

In linea con quanto mostrato in prova Honda. 6° posto di Takaaki Nakagami che non anziché usare l’ala dorata per volare, ne porta il peso sulle spalle. 14° Alex Marquez, che dopo la 2° partenza sembrava decisamente ispirato. 15° Cal Crutchlow ed infine 17° il collaudatore Stefan Bradl.

Migliorano dalle prove i 2 alfieri Aprilia, con Aleix Espargaro in 11° posizione ed il collaudatore Bradley Smith in 13°.

Chi veramente ha impressionato è stata la Suzuki. A prescindere dalla caduta di Alex Rins, la Suzuki GSX-RR era davvero equilibrata oggi. Povera di motore ma…va bene così. La piazza d’onore di Joan Mir è la prova di un’ invidiabile omeostasi progettuale.

Se le previsioni metereologiche saranno queste e qualche ingegnere buontempone non rivoluzionerà il layout del RedBull Ring, potremo rivedere questa gara la prossima settimana.

MotoGP Austria 2020 Gara – Classifica

Federico Trombetti
Federico Trombetti
Federico Trombetti nasce in provincia di Roma nel 1992. Il suo paese sorge in prossimità di un aeroporto e forse nasce da qui la sua passione per i viaggi. Studente perenne di qualsiasi argomento gli capiti a tiro, ha 3 grandi amori: la Scrittura, nella quale si cimenta dal 1° anno di liceo, con poesie e brevi componimenti, sino a scrivere il suo primo romanzo a 17 anni e il secondo a 22 (magari un giorno li pubblicherà…); la Filosofia; i Motori, per i quali spende buona parte del suo denaro e del suo tempo libero. A 10 anni nasce l’amore per il motociclismo, a 14 il primo motorino, a 22 la prima giornata in pista. Qualche gara amatoriale e la costante voglia di migliorarsi. Grande appassionato di Musica, Cinema, Teatro e Cucina. Non sopporta i luoghi comuni, gli alcolici e la filosofia del “tutto o niente”.

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