Gara 2 del WorldSBK 2020 a Jerez vede Scott Redding ripetersi in una vittoria ancor più netta. 2° Chaz Davies, suo compagno di squadra. 3° Toprak Razgatlioglu che resiste strenuamente.
Ducati Rosso fuoco
Chiude in bellezza un weekend iniziato con i piedi di piombo la Ducati. Al via, Jonathan Rea cerca di scappare, ma gli inseguitori lo tallonano da vicino. Il primo a giovarsene è Scott Redding, che guadagna la testa della corsa e fugge in solitaria verso la vittoria. La sua guida è quell’ibrido tra fluidità e grinta che caratterizzava le gare buone di Jorge Lorenzo nel 2018. In breve, Chaz Davies rompe gli indugi con Razgatlioglu, supera anch’egli Rea e consolida la 2° posizione nella quale concluderà la gara.
SCOTT REDDING #45:
“Ringrazio di cuore il team per avermi messo a disposizione una moto così competitiva ed equilibrata anche con questo caldo. Stavolta sono riuscito a scappare da subito.”
CHAZ DAVIES #7:
“A differenza di ieri, oggi sono partito subito forte e già dai primi giri ho iniziato a recuperare posizioni. Non volevo lasciar scappare il gruppo dei primi e ci sono riuscito.”
TOPRAK RAZGATLIOGLU #54:
“Il risultato di oggi è positivo per me. Conquistare un altro podio, significa portare a casa dei punti importanti, in ottica mondiale.”
Notevole anche la risolutezza con il quale Michael Ruben Rinaldi conquista il 4° posto. Supera di slancio molti avversari tra i quali lo stesso Jonathan Rea. Ribadisce il suo 9° posto Marco Melandri.
Kawasaki al verde
E’ proprio il caso di parlarne. Se la discrepanza tra i privati ed ufficiali era spesso mitigata dagli ottimi risultati di Rea, oggi che arriva 6° alle spalle di Alex Lowes, per la casa di Akashi è allarme rosso (Ducati). Johnny non sembra lontanamente parente del vincitore della Superpole Race. Inoffensivo in staccata, impreciso a centro curva e legnoso nei cambi di direzione. Per i suoi rivali è stato come superare un pilota normale, non il mattatore delle ultime 5 stagioni di SBK. 13° e 14°, Xavi Fores e Sandro Cortese.
Non brilla affatto BMW, i quali spunti in Superpole Race e Gara 1 lasciavano sperare in risultati migliori. 11° Tom Sykes, dopo un incipit di gara interessante. Cade Eugene Laverty.
Si ridimensiona anche Yamaha, la quale redistribuisce i meriti tra moto e pilota. Razgatlioglu ci mette molto del suo, con staccate ai limiti della (violenza) fisica. Loris Baz cade alla Curva 13, probabilmente per via di una velocità d’ingresso da Supersport 300. 7° Michael Van Der Mark.
Honda anomala
La HRC ha talmente pubblicizzato il debutto della CBR1000RR-R nel WSBK, da alimentare grandi aspettative. Per ora, il progetto appare ancora acerbo e più di qualche giro buono in prova non si riesce a vedere. 12° Leon Haslam. Pur guidando visibilmente impiccato, non va oltre un 8° posto Alvaro Bautista. 19° ed ultimo Lorenzo Gabellini, mentre si ritira Takumi Takaashi. Un dato evidenziato dalla tabella qui sotto è la differenza di velocità massima tra la CBR ufficiale e quella in dotazione al team Althea: attorno ai 10 km/h (e Jerez non ha un rettilineo aeroportuale).
Cade purtroppo anche Christophe Ponsson la cui avventura nel WSBK su Aprilia RSV4 potrebbe terminare qui: tra la polverosa ghiaia di un progetto non curato e la torrida siccità per liquidi spesi in altro campo.
WorldSBK Jerez 2020 Gara 2 – Classifica
